SCRIVERE = PENSARE
Ci siamo proprio appassionati. La redazione di mondodiluna.it è entrata in sintonia con la filosofia di un progetto che, con soli tre anni di vita, ha saputo raccogliere consensi e stima. Mosaiko-Kids, è questo il nome del giornale mensile dei ragazzi.
Elaborato, redatto e confezionato proprio da loro: la più piccola redattrice frequenta la quinta elementare, poi ci sono i ragazzi delle scuole medie e delle superiori, e poi ancora studenti universitari.
Idee, pensieri, innovazione e creatività sono i colori della generazione Mosaiko-Kids, programmi, discussioni e possibili risposte sono le chiavi della porta di questo laboratorio.
Il progetto, come loro stessi lo definiscono, è una specie protetta. E, infatti, si sono chiesti: quante occasioni hanno i ragazzi per scrivere ed essere pubblicati? Quanti spazi hanno a disposizione per esprimere la propria creatività? Sono stati questi gli interrogativi che hanno acceso il motore, dando origine ad un solo credo: crescere insieme. Perchè è proprio nella solitudine che a volte si possono prendere strade sbagliate. La sorgente e la radice, il collante e la forza ha il nome di Mimma Franco.
E’ lei che ha aperto le braccia all’infanzia e ai giovani, in un piccolo paesino cullato dalla Pianura Padana: Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria. Qui è ubicata la redazione. La Tana-Rifugio del Mosaiko-Kids. E con queste parole la dott.ssa Franco qualifica il nome e l’anima del giornale:
“Mosaiko perché, oggi più che ieri, ogni tessera di questo mondo deve saper mantenere il suo colore ma deve anche sapersi incastrare perfettamente alle altre. Scompaiono a ritmo vertiginoso lingue, culture, dialetti, tradizioni, costumi, abitudini, razze e specie: colori che stingono, sfumature che si perdono. Il mosaico della storia, tormentato ma splendente, si fa grigio pavimento, e la forza della ragnatela che tutto avvolge non bussa alla porta prima di entrare. Non ci si difende, e si è già grigi. Si alzano barricate e muri, si scavano fossati e trincee, ognuno difende il proprio, prezioso, colore, e il quadro si sgretola, e le ragioni del grigio avanzano. La sfida è proprio questa: amo il mio colore, lo lucido e lo accendo, perché adoro le infinite tinte di un mosaico senza sfregi. Kids perché questo è il mosaico dei ragazzi, spazio della parola scritta in cui ogni giovane ha il diritto di incidere il proprio segno. Spazio nuovo e sperimentale, – continua Franco – laboratorio della biodiversità letteraria, amuleto contro il naufragio nell’oceano terribile del non-detto. Tu, giovane che leggi, qui puoi costruirti la tua zattera e pensare la tua arca. Qui hai il diritto alla magia del segno scritto. Qui puoi rovesciare lo sfogo dei tuoi colori. Non è poco, può essere tutto, sarà comunque un quadro”.
Il periodico ha ospitato l’espressività di scuole primarie, medie e superiori. Ha affrontato problematiche sociali e dato voce a giovani realmente coinvolti in forme di disagio. Il Mosaiko-Kids è il promotore di un progetto che lotta contro le tossicodipendenze, con l’appoggio della Federserd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimentie dei Servizi delle Dipendenze) e del prof. Edoardo Cozzolino, primario Serd-Asl di Milano. Ha ricevuto premi e attenzioni particolari. Ma entriamo nel dettaglio. E snoccioliamo, insieme a Mimma Franco, questa idea.
Perchè ha deciso di dedicarsi ai bambini e ai giovani con questa formula? Quali sono stati i primi passi del Mosaiko-Kids?
Sono figlia di genitori di origine meridionale poverissimi, ho avuto un’infanzia e un’adolescenza tristi, ho sofferto molto. So cos’è il razzismo, l’ho provato sulla mia pelle, l’emarginazione e la solitudine sono ferite che non si rimarginano. Proprio per questo voglio offrire ai bambini e ai ragazzi uno spazio di riflessione che non permetta in alcun modo di cadere in quel sonno della ragione che – come è noto – genera terribili mostri. Lavorare alla redazione di un giornale costringe i ragazzi a confrontarsi lucidamente con ogni genere di problema: come sta scritto sulla testata del nostro periodico, “un ragazzo che scrive è un ragazzo che pensa”. I primi passi? All’inizio c’erano solo dieci ragazzi sensibili e un po’ timidi, con tanta voglia di comunicare. Vedere il proprio mondo di ansie e di entusiasmi stampato su un vero giornale in formato tabloid, sentire la partecipazione di chi rispondeva agli articoli e scriveva alla redazione, capire che c’erano tutte le potenzialità perché il periodico circolasse e interessasse altri ragazzi, ha dato la misura del progetto che avevamo in mano. Oggi siamo una squadra affiatata, il Mosaiko Kids ha trovato una sua collaudata veste grafica, ci siamo specializzati sulle tematiche a sfondo sociale, abbiamo un pubblico che ci segue con affetto e costanza.
Chi sono e quanti sono i redattori del giornale? E a chi vi rivolgete?
I veri e propri redattori, i ragazzi che collaborano quasi quotidianamente, e rappresentano ormai le “firme” che chi ci segue è abituato a cercare, sono sei o sette, giovani dalla penna facile e dall’intelligenza inquieta. Ma a scrivere sul Mosaiko sono tantissimi, i collaboratori abituali sono più di cinquanta e in ogni caso il giornale accetta per sua natura (e felicemente) qualunque contributo che aiuti a gettare luce sul tortuoso e difficile cammino della crescita. Non va dimenticato, poi, il lavoro fondamentale svolto da tutti i volontari che, pur senza prendere in mano la penna, permettono al Mosaiko di esistere e di essere diffuso. Ci rivogliamo a bambini e ragazzi ma, com’è naturale che sia, ciò che è importante per un’adolescente deve essere importante e interessante anche per i suoi genitori, e difatti educatori e genitori leggono spesso il Mosaiko.
Chi è l’infanzia oggi?
E’ una creatura sola, indifesa, vittima di perverse strategie di comunicazione che ne fanno l’oggetto di discutibili iniziative di marketing. I genitori, già divenuti da tempo a loro volta piccole comparse del grande meccanismo dei consumi, non sono più in grado di difenderli e riversano su di loro un colpevole desiderio di soddisfare ogni capriccioso desiderio di possesso. Nell’illusione che gli oggetti possano colmare il vuoto e il silenzio in cui sono precipitati genitori e figli.
La scrittura. Attraverso di essa i suoi bambini e i suoi giovani fissano in maniera indelebile pensieri, sentimenti, proposte ed emozioni. Perchè vogliono scrivere? E’ per loro una sorta di terapia?
Scrivere è un modo straordinario per fare chiarezza, per decidere cosa scegliere, da che parte stare, cosa è importante e cosa è superfluo, cosa si detesta e cosa si ama, per capire, in una parola, chi si è. Il processo di crescita è un processo di individuazione, è naturale per un giovane essere alla costante ricerca di un’identità. Senza un attento lavoro di autoanalisi – che ogni forma di scrittura implica – si rischia di prendere un’identità in prestito, magari scegliendo a caso tra quelle che il branco propone, e la cronaca dice che non sono sempre le migliori. Forse i ragazzi amano scrivere perché avvertono con forza il bisogno di costruirsi un’identità autentica e solida in un’epoca di rapido schiacciamento degli orizzonti culturali.
Sappiamo che, oltre alla redazione del giornale, siete impegnanti in campagne e tavole rotonde, dove ci sono sempre loro: i bambini e i ragazzi. Ci spiega meglio…
Quando si affrontano tematiche sociali difficili – droga, rapporto genitori-figli, la coppia, la vita sessuale – il rischio di essere pericolosamente autoreferenziali è sempre dietro l’angolo. Meglio allora lasciare la parola a chi si occupa professionalmente di queste tematiche. Le tavole rotonde e gli incontri che organizziamo servono proprio a dare ai ragazzi le giuste coordinate per affrontare i temi più delicati, in modo che la libera e spontanea elaborazione dei nodi problematici abbia delle basi solide su cui poggiare. Lo spazio d’intervento dei giovani, però, è sempre garantito.
Quali sono i prossimi progetti?
In questo periodo stiamo lavorando con le scuole per la realizzazione di un progetto premiato a Sorrento per una campagna di sensibilizzazione sulle tossicodipendenze. Abbiamo, poi, iniziato un proficuo rapporto di collaborazione con l’associazione “Giù le Mani dai Bambini”, che si occupa della somministrazione indiscriminata di psicofarmaci ai minori.
L’informazione quotidiana, quella delle testate nazionali e dei rotocalchi televisivi, continua a non guardare i giovani. Sono ancora pochissime le riflessioni, espresse, da grandi giornalisti sul loro mondo, sulle loro possibilità e sui loro disagi. Per non parlare del silenzio che vige sulla deriva della scuola. Secondo lei, a cosa è dovuta questa scelta?
Per la crescita del Prodotto Interno Lordo, unico orizzonte ideale rimasto alle società moderne, servono bambini di oggi e adulti di domani facilmente condizionabili e manipolabili, poco attenti alle reali dinamiche del potere, preda di continue pulsioni materiali, fragili in tutto fuorché nell’egoismo, piuttosto ignoranti. Chi è fornito degli strumenti per pensare capisce subito la follia del gioco che si sta giocando sulla pelle del pianeta e dei suoi abitanti più sfortunati. Educare i giovani non è ritenuto conveniente.
Il messaggio della redazione di Mosaiko-Kids ai coetanei è:
Quello che sta scritto nel nostro logo: “un ragazzo che scrive è un ragazzo che pensa”.
Il messaggio della redazione di Mosaiko-Kids agli adulti è:
Per educare i figli occorre essere diventati adulti. Oggi non è facile.
SCRIVERE = PENSARE
L’associazione Mosaiko Kids è una realtà bellissima. Innanzitutto perché permette a bambini e ragazzi di incontrarsi, vivere delle esperienze, scambiandosi opinioni e punti di vista imparando così a conoscere le proprie potenzialità . La redazione è un gruppo all’interno del quale le differenze individuali sono il volano per la crescita e l’arricchimento di ciascuno. Scrivere un giornale è una grande sfidasmiley richiede impegno e costanza, voglia di mettersi alla prova, accuratezza nel cercare e definire gli argomenti ma soprattutto spinge a riflettere criticamente su ciò che ci circonda, a porsi domande e problemi. All’inizio c’è quindi la capacità di pensaresmiley “il pensiero è il metodo d’imparare intelligente, dell’imparare che impiega e ricompensa la mente” (J. Dewey, Democrazia e educazione, tr.it., La Nuova Italia, 1976, p. 204). La possibilità di esprimersi attraverso la scrittura permette di articolare maggiormente i fatti e i pensieri rispetto alla comunicazione verbale, consente una riflessione analitica, la considerazione del punto di vista del lettore, l’organizzazione coerente del messaggio. Tanto di cappello a tutta la redazionesmiley siete “in gambissima”! Le educatrici dell’asilo nido “Primavera” di Castelnuovo Scrivia.
Il Mosaiko Kids, fondato da Mimma, cerca di creare uno spazio per i giovani, per renderli uniti in questo mondo così solo ed egoista. Offre la possibilità a tutti, non solo e necessariamente giovani, di poter esprimere i propri pensieri, le proprie idee ed emozioni, ma non solo anche le priprie esperienze… E’ un modo per poter insegnare ad altri ciò che si è vissuto e poter così aiutare tante persone che sono in una condizione simile. E’ un modo per comunicare (verbo che al giorno d’oggi si sta estinguendo) ed esprimere i più veri e sentiti sentimenti. Questo è il problemasmiley se viviamo in questa società così superficiale e violenta è solo colpa della mancata comunicazione, è scomparsa persino tra genitori e figli (non voglio generalizzare ma purtroppo esiste questa triste realtà). La famiglia è il riflesso della società infatti fù la prima ad essersi creata quando ancora il mondo era “in fasce”. Il Mosaiko Kids vuole far conoscere le vere esigenze dei giovani per poter aiutare i genitori a comunicare con loro ed a ricostruire un mondo migliore (slogan dell’associazione). Anche le istituzioni non “comunicano” con i giovani, soprattutto in Italiasmiley le scuole sono la seconda casa dei giovani, ma si pretende da loro solo che siano studenti modello, non che si possano divertire ad imparare ed apprendere ciò che la vita offre al di fuori dell’aula. Molto spesso si impara di più in “gita” che non in un aula buia ad ascoltare una lezione noiosa. Anche le leggi non favoriscono i giovanismiley esistono difficoltà ad aprire nuove attività, a comprare una casa o un’auto, a costruire una famiglia, a pagare i mutui, etc. Sicuramente se i giovani avessero più possibilità non saremmo una popolazione di anziani, ma purtroppo il problema economico influenza le decisioni dei ragazzi, indirizzandoli a vivere, anche da adulti, con la propria famiglia anzichè crearne una nuovasmiley il futuro!
Questo articolo di mondodiluna.it esprime appieno le ragioni che mi hanno spinta a collaborare con Il Mosaiko Kids dobbiamo ringraziare Mimma per essersi impegnata a creare uno spazio in cui i ragazzi possono non solo esprimere le loro idee personali, sviluppando la propria autonomia e – ancora più importante in un periodo difficile come l’adolescenza – la propria identità, ma anche scoprire il fascino ed il piacere di una scrittura che non significhi solo una serie di temi scolastici, spesso visti come una noiosa imposizione, ma anche una creatività finalmente libera che non deve temere né voti o giudizi né, ovviamente, derisioni od offese.
Ciò che Mimma esprime, qui, con le sue parole è quasi difficile da credere, ma per le persone che le sono accanto e che collaborano con lei non lo è affatto.Il mosaiko è riuscito a smuovere i giovani su tematiche importanti e a trasmettere l’importanza di farsi domande e cercare con l’aiuto degli altri ma soprattutto di se stessi di darsi una risposta. Scrivere ti aiuta a decidere, niente di più vero; si ha quasi l’impressione che una volte scritte, le parole restino indelebili. Proprio per questo un ragazzo che scrive è un ragazzo che pensa, che cerca una via di fuga dalla monotonia del gruppo e si rifugia nel testo, mondo del quale è pienamente padrone.Quello che mi auguro voi tutti capiate e che anche io sto imparando grazie a Mimma e al Mosaiko è che scrivere è un vero e proprio esercizio per l’anima e può essere un salvagente in questo mare di indifferenza che è diventata la società.
Scrivo su Mosaiko da quando facevo la scuola elementare e ora che ho 15 anni mi piace sfogliare le vecchie copie del giornale con gli “articoli” di quando ero piccola per confrontarli con quelli di oggi e, quando lo faccio, mi rendo conto di essere cresciuta insieme, ma anche grazie, a Mosaiko. E’ una grande soddisfazione vedere le proprie idee pubblicate e immaginare un ipotetico lettore che le condivide. Mi piacerebbe che molti più ragazzi capissero l’importanza di avere uno spazio interamente dedicato a loro, ma purtroppo, se da una parte c’è il gruppo entusiasta di coloro che collaborano per aumentare di giorno in giorno il successo del giornale, non bisogna dimenticare che una grande parte dei ragazzi di oggi ignora questo tipo di iniziative. Noi ragazzi di Mosaiko dobbiamo continuare a diffondere la nostra amata “creatura” affinchè desti l’attenzione di coloro che appaiono indifferenti e disinteressati. So che continueremo a farlo perchè abbiamo già ottenuto molte soddisfazioni attraverso la realizzazione di progetti, mirati proprio a dialogare con i giovani e con gli esperti a proposito dei più delicati problemi degli adolescenti. Ogni piccola conquista ci fa sentire più vicini alla meta e, anche se la strada è ancora molta, non ci scoraggeremo…
Scrivere = pensare è un’affermazione non facilmente riscontrabile nella realtà odierna. Per noi giovani esistono, infatti, poche possibilità per esternare ciò che sentiamo, le nostre opinioni, le nostre paure. Poter esprimere la propria personalità attraverso un testo scritto, magari pubblicato addirittura su un giornale letto e apprezzato dal pubblico, è un modo per “uscire allo scoperto”, urlare al mondo la propria opinione, ed è questo ciò di cui abbiamo bisogno, vivendo in un mondo anonimo che mira ad annientare la nostra personalità. Sono proprio i progetti come Mosaiko Kids che ci permettono di raggiungere questo obiettivo, regalando a noi giovani uno spazio che difficilmente la società moderna ci offre.