PORTO CON ME IL TUO CUORE
Sono diventata una mamma canguro non appena mia figlia è nata. E’ un’esperienza unica, di accudimento dolcissimo e ricca di vibrazioni di cuore.
A confezionarmi la mia prima fascia, e a regalarmi questa avventura meravigliosa è stata Emma Pezzi, titolare del laboratorio artigianale, a gestione famigliare, Le albiCoccole. A lei ho chiesto di spiegare cos’è il babywearing.
“Cosa significa “portare” e quali sono le sue origini?”
Per “portare” si intende la pratica di legare con un supporto il bambino al corpo della propria mamma (o papà). Gli studiosi sono concordi nell’affermare che dopo 9 mesi di esperienza intrauterina il neonato abbia bisogno di una continuità con l’ambiente che fino a quel momento l’ha ospitato, questa continuità si può ricreare all’interno delle fasce che assicurano il contatto con il corpo materno di cui il neonato ha così bisogno. Nel mondo animale non siamo gli unici a portare i propri piccoli, anzi sembra essere una forma spontanea di accudimento nei mammiferi. Noi umani portiamo i nostri figli dall’alba dei tempi, all’inizio i supporti erano costruiti con pelli di animali o cortecce di alberi. In gran parte del mondo è ancora una pratica molto diffusa, è solo recentemente che soprattutto in occidente si è persa la tradizione di trasportare in questo modo i propri figli, a vantaggio di carrozzine, ovetti e contenitori vari, nell’ottica di una maternità sempre più a basso contatto.
“Quali sono i benefici per il bambino, e quali quelli per la mamma o per il papà?”
Secondo la mia esperienza e le mie ricerche, questi sono i maggiori benefici del babywearing per mamma e bambino: è provato che i bambini “portati” soffrono meno di coliche e piangono meno, dato che hanno tutto quello che gli serve: LA MAMMA! Sembra che oltre alla categoria dei marsupiali (canguri, koala), ci sia un’altra categoria: quella dei portati. Noi faremmo parte proprio di quest’ultima categoria. Secondo questa teoria, l’habitat naturale del neonato non è nè la culla, nè il passeggino ma la mamma. Colei che lo nutre, che lo coccola e che lo cura. Ecco spiegato perchè i bambini portati sono così sereni e tranquilli. Ci sono molti benefici fisici, la posizione assunta dalle anche del bambino in supporti come fasce e mei tai, aiuta a prevenire la displasia dell’anca e nei paesi dove il portare è pratica quotidiana, questo problema è pressochè sconosciuto. Al contrario di quello che si pensa, i bambini portati non sono nè più viziati nè più dipendenti dai genitori dei bambini non portati. Sembra anzi, che la sicurezza data da una celere risposta ai bisogni del neonato nei primi mesi di vita, porti il bambino ad essere più fiducioso nel prossimo e curioso nell’esplorare l’ambiente che lo circonda. E’ utile per i bambini che soffrono di reflusso gastrico in quanto la posizione verticale aiuta a prevenire questo disturbo. E’ dimostrato che portare favorisce anche lo sviluppo del sistema nervoso. Questo si spiega poichè il bambino non è lasciato in culla molte ore al giorno ma è parte integrante dell’attività quotidiana di mamma e papà, con tutti gli stimoli che questo comporta. Portare favorisce indubbiamente l’attaccamento tra mamma e bambino ed è utilissimo anche per i papà, che finalmente possono sperimentare la sensazione di trasPortare i propri figli come la mamma ha fatto durante tutta la gravidanza.
Fino a che età un bambino puo’ essere portato? Quali sono i tipi di supporti, e perchè è meglio evitare i classici marsupi?
Si può portare dalla nascita in poi. Non ci sono limiti specifici perchè ogni triade mamma-papà-bambino è a sé. In genere si passa dal portare esclusivamente con le fasce fino all’anno/anno e mezzo di vita a momenti in cui il bambino, che già cammina da solo, chiede di essere portato solo nei momenti di stanchezza. Con supporti adeguati si possono portare anche bimbi grandi (diciamo fino ai 20 kg), in occasioni particolarmente faticose come le passeggiate in montagna. Esistono vari tipi di supporti, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità (ad esempio fascia lunga e mei tai sono indicati anche per portare ore, mentre con la fascia ad anelli o la tubolare non si può in quanto scaricano il peso su una spalla sola). I porta bebè più comuni sono: Fascia lunga elastica, Fascia rigida (di varie misure), Fascia ad anelli, Fascia tubolare, Mei Tai, Marsupio ergonomico. Tutti questi supporti hanno in comune l’ergonomicità e il rispetto della fisiologia del neonato. Al contrario, i tradizionali marsupi che si trovano in commercio non assecondano né la normale curvatura della schiena del bambino né la fisiologica posizione delle anche, inoltre i bambini sembrano quasi “appesi” dentro queste imbragature e ciò li porta a scaricare tutto il peso sui propri genitali. Per il portatore risultano molto scomodi, soprattutto per bimbi un po’ grandicelli.
In Europa e in Italia come si è diffusa questa pratica?
In alcuni stati europei non si è mai smesso di portare. Mentre il nostro paese ha risentito, come tanti altri, della rivoluzione industriale ( e non solo), che ha avuto l’effetto di “allontanare” i bambini dalle proprie madri. Da allora si sono instaurate certe regole che persistono tutt’ora e che sono difficili da far dimenticare. Alcune di queste regole sono: non portare i propri piccoli e in generale evitare di tenerli troppo in braccio per non viziarli; non condividere il momento della nanna con i propri figli ma cercare di renderli da subito il più indipendenti possibile; non allattare a richiesta ma secondo orari precisi (in genere dettati da pediatri non informati sul funzionamento dell’allattamento materno).
E il tuo percorso qual è stato? Perchè hai deciso di confezionarli?
Mi sono avvicinata a questo mondo con la nascita di Giulia, una bambina decisamente ad alto contatto! Giulia non ha mai voluto saperne di stare nella bellissima (e inutile) culla che le avevamo comprato, ha sempre prediletto le braccia di mamma, giorno e notte…24 ore al giorno! Il suo arrivo mi ha costretto a rivedere le mie certezze e priorità, sono diventata una persona nuova, molto diversa da quella che ero. Cercando di non ascoltare i commenti e i presagi di catastrofi naturali dei parenti, ho scelto di seguire il mio istinto che mi diceva di fidarmi della mia bambina, chi meglio di lei poteva sapere di cosa aveva bisogno? Ho imparato in seguito che il bisogno di contatto è un bisogno primario, al pari di mangiare e dormire! I primi due mesi li passammo così, teneramente abbracciate giorno e notte… immagine dolcissima, ma non vi dico a che livelli di disordine e disorganizzazione era arrivata la casa…anche preparare una cena decente era diventato quasi impossibile! Mia cognata Monica, impietosita dallo stato di totale indigenza del fratello, nonché mio marito, mi prestò la mia prima fascia elastica. Che scoperta! Piano piano mi sono riappropriata della mia vita e la mia casa ha smesso di sembrare quella di una terremotata. Giulia era tranquillissima accoccolata nella fascia e io avevo di nuovo due mani libere! Sapendo cucire, con il tempo ho sperimentato quasi tutti i tipi di supporti e dopo varie modifiche per renderli i più funzionali possibile, ho deciso di metterli in vendita; prima tra le amiche e poi, visto l’entusiasmo, su internet. Così è nato un nuovo lavoro che è un po’ un terzo figlio… ma soprattutto è la mia passione.
Perchè le fasce e i mei tai non si trovano nei negozi?
Perchè sono ancora poco conosciute, anche se ultimamente iniziano ad affacciarsi timidamente in qualche negozio. Per trovare fasce o mei tai di qualità bisognerebbe essere così fortunati da scovare un negozio davvero specializzato ed informato su quali siano le fasce migliori. Per fortuna internet sopperisce ampiamente a questa mancanza.
Cosa dice la gente quando vi vede per strada?
Alcuni mi criticano apertamente preoccupandosi inutilmente della comodità di mia figlia che magari dorme beata sulla mia schiena (sono arrivati addirittura a chiedermi se sono sicura che nella fascia respiri!), la maggior parte ci guardano un po’ perplessi.
Poi ci sono quei bellissimi momenti… un anziano ci vede e gli si illumina il viso oppure una giovane mamma ci ferma per avere informazioni…che mi ripagano di tutte le critiche ricevute!
Invia un messaggio ai bambini e ai genitori:
Se posso permettermi vorrei dare un consiglio ai neo-genitori: fidatevi del vostro bambino e seguite il vostro istinto. Non esistono “metodi”, consigli da parte di parenti e amici o indicazioni perentorie da parte del personale sanitario che valgano quanto il vostro istinto primordiale di occuparvi di vostro figlio nel modo migliore. Non fatevi condizionare da nessuno se non da vostro figlio, chi meglio di lui può sapere di cosa ha bisogno?
Visita il sito di lealbicoccole.com
Per informazioni o ordini potete contattare l’indirizzo: info.lealbicoccole(et)gmail.com
http://www.facebook.com/home.php#!/LealbiCoccole
Intervista di mondodiluna.it del 28 aprile 2014
PORTO CON ME IL TUO CUORE
Che tenerezza e che bella scoperta diversa da tutte le altre in commercio!
Io credo che possa essere il prolungamento del pancione ancora per alcuni mesi!il contatto è importante, il calore, l’ascolto del battito del cuore, il respiro, il poter godere ancora un pò di quel legame unico e indissolubile che si crea da subito tra madre e figlio!
In fondo il tempo vola troppo in fretta quindi i figli vanno goduti attimo per attimo!