TRAUMA DA TERREMOTO
Lasciare nel cuore della notte, in tutta fretta, la propria casa e scendere in strada con mamma e papà per ritrovarsi tra persone adulte terrorizzate, spaventate, frenetiche, tra pezzi di edifici sparsi qua e là, è un’esperienza davvero traumatica per i bambini e le bambine. Poi, scoprire che nella propria casa non si può ritornare e che i giocattoli, i libri, la cameretta resteranno per tanto tempo lontani, consegna ai piccini un senso di smarrimento e preoccupazione. Ancora più drammatica è la situazione di infanzie che hanno perduto parte della famiglia.
E’ in questi momenti che è necessario intervenire per dare conforto e supporto ai bambini e alle bambine che hanno subito questo trauma. Save the Children ha pubblicato un decalogo, linee guida sulla protezione dei minori, utilizzate a livello internazionale in tutte le emergenze.
Contribuiamo a diffonderlo per sostenere emotivamente tutte quelle famiglie che, in questi giorni, vivono sentimenti di angoscia e disorientamento.
10 cose da fare per proteggere i bambini dopo un evento drammatico
- 1. Evitare che i bambini stiano troppo davanti alla televisione: continuare a veder immagini del disastro non aiuta i bambini a superare il trauma, perché potrebbero non capire che si tratta di immagini registrate e pensare che l’evento catastrofico sia ancora in corso.
- 2. Ascoltare attentamente i bambini: prima di fornire loro informazioni, cercare di capire qual è la percezione dell’evento e quali i loro interrogativi in merito. Iniziare a dialogare con loro per fornire delle spiegazioni chiare di quanto accaduto, che siano comprensibili in base all’età, lasciando che esprimano le proprie preoccupazioni e tranquillizzarli.
- 3. Rassicurare i bambini e fornire loro il primo supporto psicologico: rasserenarli spiegando loro quello che si sta facendo per proteggerli, nonché informarli che durante un’emergenza la cosa che si considera prioritaria è aiutarli, affinchè si sentano al sicuro.
- 4. Accettare l’aiuto di esperti: in caso di vittime in famiglia è importante considerare di rivolgersi a personale specializzato per aiutare sia i bambini che gli altri membri della famiglia a superare il trauma della perdita. Inoltre, anche se non hanno sperimentato direttamente questo shock, bisogna considerare che i bambini possono essere stati turbati da scene che hanno visto o storie che hanno ascoltato. I genitori devono prestare particolare attenzione ad ogni cambiamento significativo nelle abitudini relative a sonno, nutrizione, concentrazione, bruschi cambiamenti d’umore, o frequenti disturbi fisici senza che ci sia un’apparente malattia in corso, e in caso questi episodi non scompaiano in un breve lasso di tempo, si consiglia di rivolgersi a personale specializzato.
- 5. Aspettarsi di tutto: non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo ad eventi traumatici e con lo sviluppo, le capacità intellettuali, fisiche ed emozionali dei bambini cambiano. Se i più piccoli dipendono dai propri genitori per avere la chiave d’interpretazione di quanto accaduto, quelli più grandi e gli adolescenti attingono informazioni da varie fonti. Tener presente che soprattutto gli adolescenti possono essere maggiormente colpiti da queste storie proprio perché in grado di capire meglio. Benché i ragazzi più grandi sembrano avere più strumenti a loro disposizione per gestire l’emergenza, hanno comunque bisogno di affetto, comprensione e supporto per elaborare l’accaduto.
- 6. Dedicare tempo e attenzione: i bambini hanno bisogno di sentire che gli adulti di riferimento sono loro particolarmente vicini e di percepire che sono salvi e al sicuro. È fondamentale parlare, giocare con loro e soprattutto ascoltarli, trovare il tempo per svolgere apposite attività con i bambini di tutte le età, leggere loro storie o cantare l’abituale ninnananna per farli addormentare.
- 7. Essere un modello: i bambini imparano dai grandi come gestire le emergenze. Occorre essere attenti ad esprimere le proprie emozioni di fronte ai bambini a seconda della loro età.
- 8. Imparare dall’emergenza: anche un evento catastrofico può essere un’opportunità di far capire ai bambini che tutti viviamo in un mondo dove possono accadere queste cose e che in questi momenti è essenziale aiutarsi l’un l’altro.
- 9. Aiutare i bambini a ritornare alle loro normali attività: quasi sempre i bambini traggono beneficio dalla ripresa delle loro attività abituali, dal perseguire i propri obiettivi, dalla socialità. Quanto prima i bambini ritorneranno al loro ambiente abituale e meno si continuerà a parlare del sisma, più riusciranno a superare velocemente il trauma.
- 10. Incoraggiare i bambini a dare una mano: aiutare gli altri può contribuire a dare ai bambini un senso di sicurezza e controllo sugli eventi. Soprattutto gli adolescenti possono sentirsi artefici di un cambiamento positivo. È pertanto importante incoraggiare i bambini e i ragazzi a dare il loro aiuto alle organizzazioni che assistono i loro coetanei.
visita il sito savethechildren.it
Non manca, anche in questo caso, lo strumento della lettura di storie come antidoto scaccia paure e scaccia brutti pensieri.
Consiglio alle famiglie, agli insegnanti e agli operatori impegnati a sconfiggere il terrore nei bambini e nelle bambine, la favola:
“LE FORMICHE SONO PIU’ FORTI DEL TERREMOTO”
scritta da Carlo Scatagli
E’ la storia di Formicopoli, città distrutta dalla “Cosa”, e di Mika, una formica di 6 anni che vuole rassicurare tutti … continua
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