L’ARCOBALENO
Di che colore è l’arcobaleno? Oppure “un nuovo arcobaleno”.
Che domanda! E’ formato dai sette colori dell’iride: rosso, viola, blu, indaco, giallo, arancio, …. Non ricordo l’ultimo. Forse sarà il marrone… quello della pelle dei neri, anzi… dei negri.
Sì, i negri: accezione negativa e dispregiativa di esseri umani, che hanno il colore della pelle molto più caldo del nostro slavato e freddo “BIANCO”. Ma qual è il colore della pelle di un negro? Può andare dall’ intenso lucido e brillante del marron glacè al bronzeo anticato di una splendida statua epica. Ed allora perché lo chiamiamo nero?
Avete visto un bambino di colore giallo? Giallo limone, giallo canarino o giallo cinese? I cinesi sono di pelle gialla. Nella scala cromatica del mio tintore non ho riscontrato un solo giallo che assomigliasse alla pelle di un cinese! Però… i pellerossa sono… rossi.
Già. Rossi. Dalla vergogna di aver stabilito contatti e firmato accordi capestro con noi bianchi. Ma non ricordi il film “Corvo Rosso: non avrai il mio scalpo” ? Si autodefiniscono loro così… e poi… sono così incivili e primitivi! Per fortuna che di verde ci sono solo l’incredibile Ulk e le tartarughe Njngia …
Insomma, che vuoi? Non sono certo io che ho stabilito che ci sono varie razze a seconda del colore della pelle! Lo dicono i libri, gli atlanti geografici, la storia, persino il premio Nobel per la scoperta del DNA condivide l’idea che le razze non bianche sono inferiori!!!!!!! In special modo i neri. Anzi,…. i negri.
Chissà poi perché tutti i poveri del mondo hanno la pelle di colore diverso e più scuro della nostra candida pelle bianca? Specialmente i bambini…
Allora io chiedo:
Ma la pelle di un bambino diventa più morbida e fragile in funzione della quantità di melatonina secreta dalle sue ghiandole??? Non sarà che un bambino è tale in ogni latitudine e merita la stessa attenzione ed amore?
Possiamo cambiare i colori dell’arcobaleno se destrutturiamo i nostri stereotipi giudizi sul colore della pelle ed il loro significato.
Nel mio arcobaleno preferisco mettere:
il nero dei bambini africani denutriti, malati, orfani, l’olivastro dei creoli delle favelas, il beige-nocciolato dei bambini cinesi sfruttati nel lavoro, il rosa sbiadito dei bambini bielorussi rinchiusi negli orfanotrofi in seguito a Cernobil, l’ambrato dei bambini di strada bulgari e room, oltre che tutti gli altri colori di tutti i bambini usati, abusati, traditi, dimenticati, feriti, spariti, naufragati nel mare di noi adulti.
Articolo scritto da Gigliola Fiorin, insegnante nella scuola primaria.
Attenta e sensibile agli aspetti e alle problematiche dell’intercultura, referente, presso l’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Lumezzane (Brescia), della commissione per il coordinamento di buone pratiche interculturali all’interno della scuola.