UN CIELO IN CUI BRILLARE
Oggi ospitiamo Rossella Grenci, logopedista e scrittrice italiana, che ci offre la sua esperienza con la dislessia.
Rossella, qual’e la tua esperienza esperienza con la dislessia ?
“Quando nel dicembre 2002 cominciai a scrivere il mio libro de “Le aquile sono nate per volare“. Il genio creativo nei bambini dislessici, il mio pensiero era quello di scoprire cosa avevano di particolare i ragazzi dislessici, partendo dai miei figli, anch’essi dislessici, che spesso mi stupivano per la facilità con cui facevano delle cose che io ritenevo complicate, e la difficoltà con cui facevano cose che io ritenevo facili.
Leggendo un articolo di Diego Cugia capii che qualcuno aveva già studiato queste cose prima di me, così cominciai il mio viaggio in rete, fra una numerosissima serie di blog e siti, la maggior parte americani, che parlavano dell’argomento. Da lì seguii la strada della giustificazione scientifica, andando alla ricerca degli studi strumentali che rivelavano la possibilità del cervello di queste persone di funzionare in modo del tutto diverso dai normolettori, manifestando così la loro propensione per l’utilizzo dell’emisfero destro.
E quindi cercare le vie migliori per arrivare a loro, tramite la didattica o la terapia… Analizzai le caratteristiche comuni dei grandi dislessici famosi e raccontai le loro biografie…
All’inizio fui tacciata, da qualche studioso dell’argomento, di voler illudere i genitori che i loro figli dovessero essere per forza dei geni, visto che erano dislessici. Invece i genitori, come me, capirono bene il mio messaggio e ne ho avuto continui e diretti riscontri.
A distanza di diversi anni in Italia questo argomento è diventato molto comune: la genialità dei dislessici.
Ora finalmente è stato doppiato anche il film indiano Stelle sulla terra, il racconto di un bambino dislessico, e ne rimaniamo davvero molto colpiti, non solo per la bellezza delle scenografie e delle musiche, ma per come viene affrontato l’argomento.
Ishaan è un bambino particolarmente fantasioso e dotato nel disegno e nella pittura. Eppure, sebbene abbia già 8 anni e abbia ripetuto la 3^ classe, non è ancora in grado di leggere e scrivere correttamente. La sua autostima comincia a crollare quando a scuola e a casa viene deriso e anche punito, fino a quando viene mandato in collegio. Lì il rischio che Ishaan diventi depresso è grande: comincia a non reagire più, non parla, si chiude nel suo mondo… ma un mondo sempre meno fantasioso e allegro, non dipinge più… Ecco entrare in scena un adulto significativo, un uomo, il maestro d’arte che, al contrario del padre, cinico e ottuso, capisce Ishaan e lo aiuterà di nuovo a «volare». E sì, anche Ishaan, come potete leggere dai sottotitoli in italiano della canzone, è un uccello che deve prendere il volo, come le aquile del mio libro, è una stella che deve tornare a splendere.
Oggi i miei figli sono cresciuti, anche se vanno ancora a scuola e le cose sembrano andare meglio, nel senso che trovo sempre più docenti disponibili e/o preparati. Però nulla potrà cancellare l’immensa fatica che hanno dovuto fare per imparare a leggere e a scrivere, per andare a scuola. Una fatica che tuttora fanno e che hanno imparato a mascherare e a minimizzare per sopravvivere.
Per cui ritengo, come mamma e come professionista, che davvero il film, a parte qualche scena un pò sdolcinata (es: la recita del gruppo di bambini con handicap) o un pò melodrammatica (es: la premiazione finale del concorso di pittura), abbia ritratto in pieno la vita e il vissuto di un bambino dislessico, con tutti i drammi legati all’incomprensione familiare (vedi il fatto che i papà in genere comprendono meno bene il problema), alla necessità di reagire (vedi la reazione all’insegnante che gli intima di leggere ad alta voce in classe), di sentirsi apprezzato nelle sue doti, pena accantonarle perchè prive di un valore sociale. E che dire della particolare sensibilità di Ishaan (che noi genitori conosciamo bene) nei confronti del compagno di banco, pari solo a quella del suo stesso compagno? E non è solo perchè fra “diversi” ci si comprende, ma perchè di fronte ai propri vissuti tristi, questi bambini sembrano sviluppare un animo pronto a capire le esigenze di chi è in difficoltà. Il maestro Ram Shanker, poi, è un raro esempio di sensibilità nonchè di preparazione, perchè sa come prendere tutti i ragazzi della scuola e utilizza con Ishaan tutta una serie di esercizi e di strategie per aiutare il bambino, non solo nelle sue difficoltà, ma soprattutto per recuperare la sua voglia di vivere e la sua voglia di essere, con i suoi talenti, attraverso la libera espressione e la valorizzazione del talento del bambino per l’arte.
Quindi invito chi leggerà questo mio articolo a non pensare al film Stelle sulla terra come a un bel film e basta, ma all’alto valore sociale che esprime, senza cadere in una sterile forma di «buonismo». Che tutti i bambini dislessici, come Ishaan, possano trovare il loro cielo in cui brillare…”
visita il sito di Rossella Grenci
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