CLOWN IN CORSIA PER NUTRIRE L’INFANZIA DI GIOCO
Portare gioia dove si vive un disagio. Sostenere la creatività e la speranza come antidoti per reagire alla sofferenza, al degrado, alla malattia, alla solitudine. Un naso rosso, un camice multicolore, trucchi e parrucche, una sacca che contiene le più strabilianti magie e il gioco è fatto: ecco che un gruppo di clown si aggira giocondo tra i lettini e i corridoi di ospedali, per donare a bambini-pazienti un tratto alternativo e sognatore ad una condizione difficile, come quella della degenza.
La parola d’ordine dei clown è “Viviamo in Positivo” e Vip Italia Onlus è la federazione nazionale, nata a Torino nel 1997, che promuove l’educazione al buon umore e la cultura di una vita vissuta con il sorriso, senza discriminazioni di sesso, etnia, religione e credo politico. I “giullari” sono volontari, che dopo un periodo di formazione di base, utile ad acquisire una competenza uniforme, sono sottoposti ad un allenamento costante. Coltivano lo spirito del clown, sviluppano quelle competenze tecniche, psicologiche e artistiche per sollecitare emozioni positive nei bambini, per ricordare a loro e a tutti che l’infanzia è tale solo se si nutre di gioco.
A Brescia, città molto attenta al mondo dell’infanzia, i clown Vip sono l’associazione “Risvegliati” Vip Brescia Onlus, in attivo dal 2003. Il giovedì e la domenica, dalle ore 15.00 alle 19.00, i sette reparti pediatrici dell’ospedale Civile si animano di sorrisi, di canzoncine, di sketch, palloncini e colori.
Altri volontari, invece, raggiungono gli amichetti della pediatria di Esine e di Cremona. In tutto sono una cinquantina.
La presidentessa di questa variopinta compagnia é Paola Brena, il ‘clown Pallola’, che con il suo fiuto rosso, lo spazzolone da denti, palloncini e pupazzetti, sprigiona frullati di frizzante conforto.
Ridere aiuta a guarire. Sdrammatizzare situazioni e disagi serve ad incentivare emozioni positive. L’allegria in corsia è un mezzo per allontanare tristezze e sofferenza. La clownterapia è di supporto alla medicina tradizionale ed è parte integrante del percorso di cura.
Dott. Brena, ma come si riesce a ridimensionare il malessere, lo sforzo, la privazione alla quale sono sottoposti decine e decine di bambini negli ospedali e, non per ultimo, l’angoscia di altrettanti genitori?
La vita serba sorprese, inaspettate, felici, ma anche eventi dolorosi da affrontare. A noi è riservata la scelta se guardare il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Molti degli stessi clown hanno vissuto grandi dolori, a volte per se stessi, a volte per i propri cari. I bambini in ospedale vivono una condizione non solo fisica, ma anche psicologica pesante e il clown diventa lo strumento che crea situazioni buffe e ribalta la realtà in positivo. La fantasia è il mezzo. E’ con loro che ho, personalmente, maturato un nuovo senso della vita. E’ con alcuni bambini che si può giocare a credere che dopo la morte si raggiunge una megagalattica giostra, quella del paradiso. Sono loro a diventare gli eroi delle storie… Spesso, invece, sono le famiglie, che, sottoposte al maggiore travaglio dell’accompagnamento e con i sensi di colpa e responsabilità, hanno bisogno del nostro sostegno clown.
Chi è la dott. Paola Brena e chi è Pallola?
Paola è la psicologa, la psicoterapeuta, la dottoressa che ha seguito gli studi ed è in continua e seria ricerca di migliorarsi. Vuole il rigore professionale e si impegna all’ascolto e al sostegno della vita degli altri. Pallola è la parte tenuta dentro per anni, è il desiderio di condividere la gioia, la fantasia. E’ il nome che un bambino, utente, ha scelto tempo fa senza sapere che chiamava la parte migliore di me: il mio clown.
Un clown, un uomo divertentissimo in un luogo giu’ di tono. Chi è un volontario Vip, come lo è diventato?
La tipologia è diversa: non solo medici, ma studenti, infermieri, insegnanti, operai… per nostra scelta, dai 18 anni in su’, ma senza altri limiti. Portiamo gioia e pertanto è necessario un personale percorso di crescita, un lavoro psicologico ed emotivo su se stessi, per poter gestire i turbamenti non in modo appariscente. E’ un lavoro di gruppo. E, quando entriamo nei reparti, non siamo mai meno di due: incentiva la reattività, aiuta nell’interazione, sostiene l’efficacia dello sketch e del ribaltamento situazionale. Il clown-terapeuta deve possedere capacità comiche, strategiche, relazionali, di supporto. Per diventarlo, i tratti essenziali sono la fantasia, la tolleranza, la capacità di mettersi in gioco. Bisogna frequentare un corso base, successivamente partecipare ad un anno di allenamenti e una formazione continua e permanente. Donare ai bambini un mondo stralunato.
Quali sono le storie che ricorda con maggiore trasporto?
Si fa fatica a scegliere… Paradossalmente ricordo con più passione proprio magari alcune situazioni in cui durante il servizio ho vissuto più difficoltà: ad esempio le storie di bambini e ragazzi ricoverati nei reparti di oncologia o in neuropsichiatria, dove diventa “eroico” voler introdurre fantasia e desiderio di vita nei mondi rigidi e precostituiti di giovani anoressiche. Ricordo con affetto la storia della “Spada acchiappa Cuori”, per sostenere un piccolo paziente ad instaurare una relazione positiva con gli altri bambini. Ma la morte, la morte è sempre amara da metabolizzare, anche per un clown.
Quali sono le malattie più frequenti nei bambini?
I bambini occupano, purtroppo, i lettini di tutti i reparti di pediatria, aumentano i casi di oncologia e cresce il numero dei bambini stranieri. Ma la pediatria ha fatto e continua a fare passi da gigante e la collaborazione dei medici, con vari attività complementari e di volontariato, tra cui la clown-terapia, contribuisce ad alzare il livello qualitativo della degenza in ospedale.
L’associazione “Risvegliati” Vip è impegnata non solo nelle corsie, ma in progetti ed eventi. Quali per esempio?
Abbiamo donato denaro al reparto di neuropsichiatria infantile del Civile di Brescia con il progetto di Pet Therapy. Sempre in collaborazione con l’ospedale, partecipiamo e sosteniamo le loro iniziative: festa di Natale 2006, la Children Dream Cup di settembre ecc.. Con l’associazione “Asini si Nasce” contribuiamo alla Onoterapia (psicomotricità e pet-terapia attraverso l’utilizzo di asini). Abbiamo la soddisfazione di aver sostenuto l’abbellimento del reparto di pediatria di un ospedale in Croazia ed ivi organizzato, in collaborazione con l’associazione “Mondo Migliore”, un corso di formazione per volontari clown, sia locali che di Sarajevo. Naturalmente poi partecipiamo, dove possiamo, ai progetti nazionali di Vip, federazione di cui noi facciamo parte. Il 13 aprile saremo presenti nelle piazze per la Giornata dal Naso Rosso, una raccolta fondi in tutta Italia per mantenere in forze la nostra federazione e saremo presenti nelle scuole del territorio per sensibilizzare bambini e ragazzi sulla clown terapia. Ad ottobre, invece, sarà attivato il nuovo corso base per diventare un volontario Vip.
Clown Pallola lascia un messaggio a noi tutti…
Ricordare che i bambini sono un po’ adulti, nel comprendere, e che gli adulti un po’ bambini… nell’amare!
articolo di mondodiluna.it scritto il 9 Gen, 2008
CLOWN IN CORSIA PER NUTRIRE L’INFANZIA DI GIOCO